Spiegare il processo che mi porta a scrivere un brano musicale , è qualcosa che, dopo diversi anni trascorsi come compositore (non molti in verità) e dopo una vita trascorsa come musicista, mi si presenta ancora poco chiaro e ricco di mistero.
Sono convinto che il grado di coscienza sperimentato nel processo della creazione artistica, non sia paragonabile a quello del vivere quotidiano.
Nel processo creativo si entra in una dimensione nella quale la sensibilità viene per così dire alterata e in cui i parametri di riferimento non sono più quelli fisici, ma quelli spirituali. Si passa da uno stato in cui per sentire serve l’organo dell’orecchio, a uno nel quale, la relazione tra pensiero e sentimento, generano una sorta di canale percettivo, materialmente non tangibile, attraverso il quale, al contempo, sentiamo e ed elaboriamo ciò che abbiamo appena ascoltato, trasformandolo in un prodotto artistico.
L’orecchio esterno diventa così solo il referente finale di quello che è stato percepito con il nostro orecchio interno e si rivela essere solamente lo strumento attraverso il quale verifichiamo, in modo materiale, la giustezza o meno di ciò che abbiamo sentito con organi che ci consentono di esplorare piani della realtà diversi da quelli con i quali siamo abituati a confrontarci.