CANTO NATIO
La straordinaria capacità comunicativa della musica affiancata alla dinamicità delle immagini possono far percepire le opere d’arte, la storia e la sub-stantia culturale di un luogo in modo unico e profondo. La volontà è quella di valorizzare le bellezze del territorio in cui vivo per esaltarne la magnificenza estetica: aggiungere bellezza alla bellezza, dialogando in modo contemporaneo con le opere d’arte e con la storia, per raccontarla attraverso quella modernità creativa che da sempre caratterizza la nostra terra.
VAJONT - LA FINE DI UN' EPOCA
Vajont - La fine di un'epoca è un’opera multimediale composta da un testo narrativo, un reportage fotografico ed un video musicale; il testo e le foto fanno parte del libro, la musica ed il video costituiscono il cortometraggio.
IL LIBRO
Per ricevere il libro scrivi a: marco@marcodebiasi.info
oppure visita il sito CIERRE Edizioni
oppure visita il sito CIERRE Edizioni
Attraverso il privilegiato linguaggio fotografico, questo libro racconta la tensione, il dolore e la privazione subita dalla popolazione di Longarone, Erto e Casso e delle zone limitrofe alla Diga del Vajont. Ho voluto dar voce alle esperienze dirette dei sopravvissuti, raccontando i fatti per mezzo di una prospettiva poetica e sottolineando l’attaccamento alla vita, l’amore per la propria terra ed il desiderio di conservare le proprie radici. L’intento non è quello di narrare ancora una volta quanto successo, ma di utilizzare la memoria storica per far capire quale sia il rapporto tra l’uomo, il suo prossimo e l’ambiente e per generare in ognuno di noi il senso di profondo rispetto per gli esseri viventi.
IL VIDEO
Per vedere il cortometraggio scrivi a: marco@marcodebiasi.info,
chiedi il link You Tube
o la password per vederlo sulla piattaforma Filmfreeway.
In alternativa compra il libro e accedi attraverso il QR Code in esso contenuto.
chiedi il link You Tube
o la password per vederlo sulla piattaforma Filmfreeway.
In alternativa compra il libro e accedi attraverso il QR Code in esso contenuto.
Il cortometraggio racconta, attraverso l'uso simbolico delle immagini, quanto accaduto la notte del 9 ottobre 1963 alla diga dal Vajont. Il tessuto narrativo si sviluppa utilizzando elementi materiali e naturali presenti nel territorio che oggi si mostrano come risultato della trasformazione dinamica sviluppata dallo scivolamento del Monte Toc all'interno del bacino idrico. La musica per chitarra, da me composta e suonata, ha il compito di condurre lo spettatore attraverso le fasi della narrazione: la costruzione della diga per il dominio dell’acqua; la rottura degli elementi naturali; il ribaltamento delle prospettive per cui l’acqua che doveva essere fonte di vita ora restituisce morte; la diga che diventa il limite prima e dopo il quale ogni elemento si trasforma nel suo opposto; l’arrivo di una nuova alba che svela ferite insanabili e lascia ai sopravvissuti un’eredità vuota, in cui ogni istante del proprio passato risulta confinato in una dimensione parallela e irraggiungibile. Complessivamente questo lavoro elegge la musica ad elemento fondamentale di coesione artistica, storica e sociale. Essa travalica l'aspetto trascendentale e metafisico che solitamente incarna, per immergersi in una dimensione reale, fatta di cose concrete e, attraverso una sorta di “sacrificio”, trasfigura i brandelli di materia lasciati dal passaggio dell’onda e li promuove alla condivisione della propria realtà metafisica da cui prima erano esclusi.
Per saperne di più La fine di un epoca - Filmfreeway
di RUGGINE e SANGUE
La musica è un omaggio a tutti quegli uomini che si sono trovati costretti a vivere l’orrore della guerra e ai quali altro non rimase che rievocare il proprio canto interiore prima del loro ultimo respiro.
Un ringraziamento speciale va alla famiglia Bezzo per averci lasciato girare il video in questa chiesa.
IL MANOSCRITTO
LA PARTITURA
Edizione Limitata
Per ricevere l'opera scrivi a: marco@marcodebiasi.info
Per ricevere l'opera scrivi a: marco@marcodebiasi.info
LA TELA DI PENELOPE
LA TELA DI PENELOPE è un’opera di sintesi sinestetica in cui suono, colore e movimento convergono nel medesimo flusso dinamico-emozionale. Pensiero, sentimento e volontà cooperano ed estrapolano dalla realtà ciò che esteticamente si distingue dal rumore di fondo, delineando un mondo forte e coerente, essenziale, ma non privo dei contrasti utili al suo sviluppo. La videofonia restituisce all’uomo quella bellezza estetica che egli ha inevitabilmente ceduto nell’atto creativo della macchina. Il video, girato all'interno di un lanificio, presenta molti riferimenti con la partitura musicale. Un primo e più evidente livello di correlazione è quello tra il ritmo musicale e il movimento delle macchine. Il secondo è caratterizzato dal rapporto tra il segno grafico che la notazione lascia sulla partitura e l'immagine che scorre davanti ai nostri occhi. Esso si esplica sia secondo criteri quantitativi di tipo numerico, sia secondo criteri qualitativi di tipo dinamico-direzionale. Il terzo ed ultimo livello è quello evocativo e riguarda il rapporto tra lo strumento musicale e lo strumento tessile. Corde, meccanica, fili, telai, componenti meccanici e movimenti tipici della dattilografia strumentale si mescolano sinergicamente, amplificando reciprocamente il loro valore energetico. Una considerazione va spesa riguardo alla genesi dell’opera. Musica e video sono interamente realizzati dall’autore, partendo dalla fase iniziale di composizione della musica, alla registrazione audio delle tracce, alle riprese video, fino alla fase finale di editing e montaggio. “Poiché la mia ricerca artistica si rivolge agli aspetti sinestetici dell’arte, ritengo che sia necessario, per quanto possibile, che l’artista controlli e gestisca tutti gli elementi creativi di cui l’opera stessa è composta. Questo consente allo spettatore di ricondurre all’uno tutte le prospettive di indagine che hanno avuto come scopo l’analisi dell’idea originaria da cui il processo creativo stesso ha avuto origine.”
Un ringraziamento speciale va alla famiglia Bottoli per aver messo gentilmente a disposizione i propri spazi aziendali.